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giovedì 12 ottobre 2017

Peperoni alla scacchiata|Ricetta tarantina originale|Come conservare i friggitelli

 Lo so forse questa ricetta potrebbe sembrare fuori tempo massimo in quanto a stagionalità, però non è così, anche perché i peperoni "corno" sono di stagione fino alla fine di Ottobre! Se avrete la pazienza di leggere fino in fondo, comprenderete che questo è proprio il momento giusto. Ma andiamo con ordine...




Vi è mai accaduto di preparere un piatto di cucina tradizionale e di essere convinti che proprio quella di casa vostra sia la ricetta originale?
 A me  a volte è capitato. Se qualcuno me  lo fa notare, mi informo meglio, ricerco sui testi, chiedo in giro, ma comunque ringrazio chi mi ha dato l'opportunità di approfondire. Credo che tutti  noi "divulgatori"di ricette di cucina regionale dovremmo riflettere molto bene prima di dare tutto per scontato. O mi sbaglio?
Qualche tempo fa mi sono imbattuta per caso in una ricetta di Peperoni alla scacchiata che mi ha fatto sobbalzare. Prima di tutto mi sono sorpresa per la spiegazione del nome che mi è sembrata di pura fantasia, e in secondo luogo per la ricetta  che non corrispondeva affatto a quella di casa mia. 
 Cito testualmente: "Skacchiare o Scacchiare in dialetto tarantino e un po' in tutto il Salento significa  "Scegliere" in  questa ricetta infatti si scelgono i peperoni meno buoni  perché andranno tagliati e quindi vanno bene anche se maltrattati!"  Ma quando mai??? Su quale sacro testo Marinetta Coppola avrà trovato questa definizione? Ovviamente non c'è straccio di fonte alcuna, ma a occhio direi che trattasi di BUFALA COLOSSALE!  Se è vero che scacchiare vuol dire scegliere, perché mai per questa ricetta si dovrebbero utilizzare i peperoni non proprio perfetti a cui vanno tolte le parti rovinate o marce? Invito l'autrice a convincermi della sua tesi bizzarra, citandomi fonti accreditate. E poiché sulle etimologie di termini dialettali ci sono studi molto approfonditi anche ad altissimo livello universitario (come, ad esempio, ho constatato in questo caso QUI), avventurarsi in spiegazioni senza un minimo di fondamento è davvero un azzardo. 
Per la ricetta, invece, quando la fonte è solo orale,  come ho già detto tante volte, non resta che chiedere  lumi al maggior numero di persone possibili che abitano uno stesso territorio. 
Bene, mi sono rivolta ad un nutrito gruppo Facebook che si chiama Memorie tarantine per scoprire che la ricetta di casa mia non è la  più diffusa, ma al contrari è una versione differente  dall'originale che alcuni, e solo alcuni, chiamano scacchiata.
Con l'aiuto dei membri del gruppo e di diverse gentilissime signore, prodighe di particolari e consigli, ho scoperto che la Scacchiata non è un piatto della stagione estiva in quanto si prepara con i peperoni verdi, i friggitelli, messi sotto sale e conservati per l'inverno. Possibile che si conservino quelli meno buoni? Non credo proprio!
 Ecco che all'improvviso mi sono tornate alla mente le "capaselle" di peperoni sotto sale che preparava mia madre quando ero piccolissima, scacchiando (scegliendo appunto) proprio i peperoni verdi migliori, i più  grandi, sodi e carnosi.


 Restituita  dunque alla ricetta  originale tarantina la sua vera identità, vi racconto come preparare la Scacchiata in versione estiva e due modi di conservare i Friggitelli , uno sotto sale e l'altro sott'olio,che serviranno per la stessa ricetta in versione invernale.


Peperoni alla scacchiata





Ingredienti: 

 Peperoni del tipo "corno"
 pochi pomodori
olio extravergine
aglio
sale
peperoncino (se piace)
basilico (facoltativo)


Pulire i peperoni con un panno umido, senza lavarli, quindi friggerli in padella in olio profondo senza farli appassire eccessivamente e tenerli da parte. Nella stessa padella, dalla quale avremo tolto buona parte dell'olio, far dorare appena l'aglio,  il peperoncino, toglierli, e far cuocere i pomodori tagliati grossolanamente fino a farli appassire. Mentre cuoce il sughetto, spellare i peperoni, privarli dei semi, del picciolo e rimetterli in padella nel sugo di pomodoro. Aggiustare di sale  solo dopo aver fatto restingere il condimento.



Con lo stesso procedimento o quasi si prepara la  vera Scacchiata con i peperoni conservati. Ovviamente in inverno i pomodori saranno quelli detti "pomodori appesi" o "'nzért" e i peperoni sotto sale o sott'olio si potrà non spellarli



Come conservare i Friggitelli della varietà "corno"





Scegliere  i peperoni più sodi e carnosi, pulirli con un panno umido, aprilri a metà  per il lungo senza togliere semi e picciolo e metterli a strati con qualche manciata di sale grosso in un vaso di creta. Coprire con l'apposito tappo di legno o con un piatto capovolto e tenerli sotto peso al buio.
Dopo un giorno e una notte, volendo conservarli più a lungo, per oltre un anno, si possono privare dei semi, sciacquare con l'aceto bianco e metterli sott'olio in barattoli di vetro sterilizzati. Altrimenti lasciarli sotto sale per 3 settimane prima di consumarsi sia crudi che cotti. 

 Ringraziando di cuore tutti i membri del gruppo  facebook Memorie tarantine, vi dò

appuntamento alla prossima,

Ornella

Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633/1941 e successive modifiche.

                                                         Copyright 2009-2017© Ornella Ammodomio - All Rights Reserved

domenica 9 luglio 2017

Zucchine sott'olio

Non avevo mai provato a fare le zucchine sott'olio finché non ho assaggiato quelle di Caterina.
Donna  e cuoca straordinaria, della quale ho già raccontato QUI, mi ha fatto assaggiare una sua focaccia condita con queste zucchine. Ero certa che fossero alla scapece e invece, senza farsi pregare, lei mi ha spiegato come procedere. Tutta un'altra storia rispetto alle solite che conosciamo, e, se è possibile, ancora più buone e versatili.
 Non mi dilungo in chiacchiere e vado subito alla ricetta... Sono certa che vi piaceranno così come sono piaciute a noi.
 Non ho dosi da darvi, ma solo il procedimento. Dunque regolatevi a sentimento e una volta assaggiate, triplicherete le dosi.

Zucchine sott'olio



Ingredienti:
Zucchine (medio-piccole con pochi semi)
aceto bianco di vino
sale grosso
olio extravergine
aglio e mentuccia ( se vi piace)

 Affettare le zucchine con la mandolina a rondelle sottili ma non sottilissime. Metterle in una ciotola con un po' di sale grosso; coprire con un piatto e con un peso. Una bottiglia piena d'acqua andrà benissimo. Lasciarle sotto sale per un paio d'ore, quindi strizzarle bene dall'acqua che avranno tirato fuori e metterle di nuovo nella ciotola con l'aceto, sempre coprendole e tenendole sotto un peso. Dopo qualche ora, strizzarle benissimo ed invasarle nei barattoli di vetro  già sterilizzati. Aggiungere aglio e mentuccia ,quindi coprire con l'olio. Lasciarle a vista per un paio di giorni per rabboccare l'olio che pian piano scenderà. A questo punto si può chiudere il barattolo e conservarle.
 Per quanto tempo? A casa mia in circa 15 giorni sono finite. Caterina consiglia di dare un bollo  ai barattoli ben chiusi per massimo 10 minuti a bagno maria, se si vogliono conservare per otto nove mesi. Io non ho ancora provato, ma voi fidatevi di Caterina.

 piesse: Caterina mi ha raccontato che quando ha fretta e non vuole perdere troppo tempo, fa bollire acqua  aceto e vino bianco in parti uguali con un po' di sale, cala le zucchine per un paio di minuti; le scola e le strizza bene e poi procede ad invasarle mettendole sott'olio.
 Sulla focaccia, sule friselle, nelle insalate (anche di riso o di pasta), ma pure come semplice contorno per secondi piatti di carne o di pesce,  ovvero nei panini con salumi e mozzarella,queste zucchine sono davvero buonissime!
 Alla prossima,

Ornella

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venerdì 14 agosto 2015

Polpette di melanzane

"C'è qualcosa di selvaggio e poetico nell'odore del fritto al mattino d'estate..."(Simona) 
Essì perchè d'estate si frigge con porte e finestre spalancate... e il profumo dell'olio caldo si mescola a quello del mare, della sabbia umida dell'alba, oppure bagnata dal primo vero acquazzone estivo... E mentre apri gli occhi pensando ad un buon caffè, cerchi di indovinare cosa gusterai a pranzo dopo la canonica giornata al mare.  Se non è poesia questa, cos'è? ;)

Polpette di melanzane47

Stamattina di buon'ora il caldo afoso mi ha tirato giù dal letto. Mentre bevevo il caffè ho pensato a mia madre, alle  tante estati nella nostra casa sulla spiaggia, alle sue Polpette di melanzane che sprigionavano il loro profumo a prima mattina...Era lei che si alzava all'alba!
La ricetta, che non avevo mai preparato prima d'oggi, l'ho ricostruita rammentando i gesti che le avevo visto fare mille volte... Era in cucina con me stamattina... Abbiamo pasticciato insieme come mai è accaduto nella realtà. Essì,  mi consentiva al massimo di guardarla, ma se in cucina c'era lei, di mettere le mani in pasta non se ne parlava proprio. Meno male che ho ancora buona memoria...

Polpette di melanzane (di mia madre)

Polpette di melanzane

Ingredienti (per 4 persone):
2 melanzane medio/grandi
1 uovo
50-80 gr circa di pecorino grattugiato (*)
1 fetta di mortadella tritata finemente
pangrattato q.b.
una punta d'aglio (se piace)
olio extravergine per friggere
sale q.b.
basilico fresco q.b. per decorare

Sbucciare le melanzane (non gettate via le bucce)**, tagliarle e dadoni irregolari e sbollentarle in acqua salata bollente per circa 5 minuti, quindi lasciarle sgocciolare nello scolapasta.
 Quando si saranno intiepidite, stringerle delicatamente tra le mani per far perdere loro l'acqua in eccesso e mescolarle all'uovo, al formaggio grattugiato, alla mortadella tritata, al pangrattato. Aggiustare di sale e lavorare il composto con le mani fino a che non sarà omogeneo, morbido, ma abbastanza sodo da essere manipolato. Formare le polpette leggermente schiacciate e friggerle in olio profondo caldo. Non ci sarà alcun bisogno di infarinarle, nè di lasciarle sgocciolare dall'olio di frittura: non lo assobiranno.

POLPETTE di melanzne
Una volta fritte tutte le polpette, adagiarle in una pirofila sul cui fondo avremo già messo la metà del sugo di pomodoro. Ricoprire tutto con la salsa rimasta; spolverare di formaggio grattugiato e infornare a 200°C fino alla gratinatura desiderata.
Servire le Polpette di melanzane tiepide o fredde.
(*) Un canestrato pugliese dal sapore pungente ci sta benissimo
(**) Le bucce delle melanzane possono essere semplicemente fritte in olio caldo; salate e condite con fettine di aglio e qualche fogliolina di mentuccia.

Buon Ferragosto a tutti,

Ornella

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lunedì 17 marzo 2014

Fave fresche sott'olio

Mamma mia quanti giorni sono passati dall'ultima ricetta... Abbiamo avuto un po' di problemi. nonché il pc fuori uso. Non che  il mio computer sia tornato in perfetto stato, ma approfitto del suo momentaneo funzionamento per annotare una ricettuzza che può utile a chi,  come me, ama le fave fresche. 

Fave sott'olio

Di solito le mangio crude con i formaggi, oppure in insalata, o ancora cotte con cipolla e pancetta, con lo stesso procedimento che di solito si usa per i piselli. L'anno scorso sperimentai pure, con ottimi risultati, il Macco di fave fresche. Ve lo ricordate? Tutte ricette abbastanza consuete, note e stra-note.
Sott'olio invece, credo che non le metta nessuno tranne me... ^_^
Vi assicuro che diventano uno sfiziosissimo ingrediente per i piatti estivi o come contorno di carni lesse o arrosto. 

Fave fresche sott'olio

FAVE sott'olio


1/2 kg di fave già sgusciate
1,5 l di acqua (circa)
 1 l di aceto di vino bianco (circa)
un paio di cucchiai di sale grosso
aglio
mentuccia
olio extravergine

Sbucciare le fave, sbollentarle in acqua, aceto e sale; scolarle, lasciarle freddare e asciugare, tamponandole con un canovaccio pulito. Invasare le fave nei barattoli di vetro sterilizzati, coprirle completamente di olio extravergine, dopo aver aggiunto per ogni barattolo, uno spicchio di aglio intero, se piace, e qualche foglia di mentuccia. Chiudere i vasi e deporli in dispensa al buio fino all'utilizzo.

Alla prossima,

Ornella

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