giovedì 8 marzo 2018

Pan d'arancio di Letizia|torta dei benedettini

Giorni fa si discuteva  amabilmente su facebook con Luciano Pignataro(*) di un tema sempre "caldo" tra gli addetti ai lavori. Meglio la tradizione o l'innovazione? Pignataro sosteneva di aver mangiato il miglior "riso, patate e cozze"  mai assaggiato in vita sua, cucinata a mo' di risotto da un talentuoso chef di origine pugliese.
Come ho sempre affermato più volte, non ho mai sostenuto  a priori la tesi "talebana" della tradizione ad ogni costo, ma al contrario, ho sempre ritenuto che tutte la varianti siano accettabili a patto che, per ogni piatto, si conservino inalterate almeno alcune caratteristiche peculiari.  Siano esse di forma o di sostanza, a seconda dei casi, dovrebbero comunque evocare la ricetta antica, se il nome rimane lo stesso.  Voli pindarici, stravolgimenti, aberrazioni, non mi convincono proprio. Lo stesso chef, autore del risotto mangiato da Pignataro, dice chiaro e tondo in un commento che il suo piatto più che un'innovazione è un omaggio alla sua terra della cui tradizione culinaria va fiero.
Insomma non si possono"miscare scuerzele e fave" mettendo a confronto due preparazioni differenti che non sono simili né per la sostanza néper la forma.
Tipico esempio di un'innovazione ben riuscita, secondo me? Il Calzone di cipolla di Maria Cicorella che oltre agli ingredienti indispensabili (cipolla\sponsale) conserva intatte le le caratteristiche tipiche della tradizione pugliese:cremosità, croccantezza, dolcezza\sapidità, acidità.





Andiamo  adesso alla ricetta di oggi: il Pan d'arancio di Letizia Bruno del blog Sogni di zucchero che in tantissimi hanno sperimentato in questo gruppo FB  qui. E'uno dei pochissimi di cui mi fido ... Anzi, senza far torto a nessuno,è l'unico!:D 
Non vi dico quante Torte al formaggio e Pizze ricresciute nonché peschine di Prato o Pane per toast abbiano sfornato nel corso di questi anni..
 Tutte ricette di Paola Lazzari (la mia impareggiabile socia) che Paoletta Sersante aveva, a suo tempo, già magistralmente proposto su Anice&Cannella
Questo post, oltre che giusto riconoscimento a Letizia Bruno, intende essere il nostro ringraziamento a tutte queste splendide amiche di cucina.
C'è da premettere che la ricetta fa di Letizia  fa riferimento esplicito ad un dolce di tradizione siciliana molto antica. Il Pan d'arancio\a , detto anche Torta dei benedettini, è conosciuto a Catania come dolce tipico preparato dalle suore nell'antico e splendido convento di San Nicolò l'Arena.  La ricetta originale, nata forse come ricicla-scarti,  ha la particolarità di utilizzare  le arance con tutta la buccia.  
Possiamo oggi pensare mai di riproporre pari pari la  ricetta delle monache senza tener conto delle innovazioni tecnologiche delle quali attualmente disponiamo? Che differenza ci sarebbe tra un'arancia ridotta in purè a mano da una frullata al mixer? Tutto qui? No! Letizia, lasciando inalterate le proporzioni degli ingredienti,  ha semplificato al massimo il procedimento.  E dunque se le suore erano solite procedere facendo tutto a mano, montando le uova separate con lo zucchero, mescolando  delicatamente le polveri per non smontare il composto, Letizia invece procede con la tecnica dei Muffin (ingredienti secchi  e ingredienti liquidi amalgamati tra loro e uniti insieme con una semplice forchetta o un cucchiaio da tavola). A questo punto sarebbe lecito domandarsi se il procedimento adottato da Letizia modifichi  il risultato finale tanto da poter affermare che si è cucinata un'altra cosa. Certamente la consistenza del cake sarà differente, ma sempre un dolce al  profumo d'arancia, con le identiche proporzioni degli ingredienti sarà!
Andando nel dettaglio, devo aggiungere che la ricetta originale oltre al procedimento differente, prevede il 50% di farina di mandorle e l'olio extravergine.
Fatte , dunque, tutte queste doverose premesse, andiamo alla ricetta del Pan d'arancio di Letizia Bruno.

 (*) Per i pochi che non lo conoscono, Luciano Pignataro è un giornalista che fa il blogger di food e wine.

Pan d'arancio di Letizia|torta dei benedettini




Ingredienti:

1 arancia intera preferibilmente con buccia sottile ( o due mandarini)

300 gr di farina

250 gr di zucchero

100 gr di latte

100 gr di olio di semi
Vaniglia
Una bustina di lievito per dolci
3 uova intere
poco zucchero a velo


Tagliare a cubetti l' arancia intera e ridurla in purea. Aggiungere il latte, l' olio, le uova precedentemente sbattute. In una ciotola setacciare insieme tutti gli ingredienti secchi. Unire ingredienti secchi agli umidi e mischiare grossolanamente con una forchetta. versare nello stampo precedentemente imburrato e infarinato; cuocere a 165 C' per circa 40 minuti. Da freddo, spolverare con zucchero a velo. 




Ho usato lo stampo Créme di Pavoni. Il risultato, non ha bisogno di commenti:
 lo vedete in foto. ^_____^

note mie: 
Se vi aspettate un dolce soffice e spugnoso potreste restarne delusi. Il cake è compatto, umido e profumatissimo. Al primo assaggio mi è sembrato molto dolce, ma questo dipende sicuramente dalla qualità di arance che si utilizza. Dà il meglio di sè il giorno dopo, migliorando decisamente sia per consistenza che per  sapore.  Avvolto in pellicola, si conserva benissimo, umido e profumato, per molti giorni, anche per una settimana.



 Arrivederci al prossimo esperimento, 

Ornella 

Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633/1941 e successive modifiche.

giovedì 1 marzo 2018

Biscotti da latte|Biscotti di zia Adriana

Ancora biscotti? Ebbene sì.  
Cosa c'è di meglio con questo freddo che passare un pomeriggio in cucina,  al caldo, a preparare biscotti? Il solo profumo che si spande per casa è impagabile!
Dopo quelli speziati di Paola Lena, eccomi dunque di nuovo a far biscotti...



Stavolta la ricetta è di casa... Zia Adriana me l'ha ha scritta su Facebook.  Alla sua bella età, oltre a conservare un'ottima memoria, mia zia usa i social meglio di una ventenne. Avete mai pensato quanto sia importante per una persona di una certa età tenersi in contatto con figli lontani,  con i nipoti,  con gli  amici  che non vivono nella stessa città  tramite la connessione internet? Il vantaggio di saper utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione è davvero straordinario! 
Vabbè, non cambiamo argomento... Eccovi  la ricetta dei biscotti di zia Adriana,  facilissimi e buoni da non dire che possiamo considerare a pieno titolo l'elogio della semplicità.

Biscotti da latte|Biscotti di zia Adriana


Ingredienti:
500 gr di farina 00
200 gr di burro
200 gr di zucchero
2 uova di grandezza media
1 bustina di lievito per dolci
aromi ( buccia di limone grattugiata e\o vaniglia)

Dal totale dello zucchero, tenetene da parte 3-4 cucchiai, quindi mescolate lo zucchero alle uova sbattute facendolo sciogliere il più possibile. Setacciate la farina con il lievito; aggiungete prima il burro a pezzetti, sabbiandolo insieme alla farina e poi lo zucchero con le uova. Impastate velocemente fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Coprite con pellicola e fate riposare in frigo per 15 minuti.
 A questo punto rotolate sulla spianatoia un pezzo di impasto alla volta per dargli la forma di un filoncino. Schiacciatelo con palmo della mano e tagliate i biscotti a losanghe o a rettangoli. Imprimete  delle righe su ciascun biscotto con una forchetta o con quello che vi pare (io ho usato un guanto da forno in silicone), quindi intingeteli , a testa in giù, nello zucchero che avevate tenuto da parte. Deponete i biscotti su teglia foderate di carta forno; cuoceteli a 180° in forno statico già caldo fino a coloritura.



Si può sostituire il lievito con l'ammoniaca per dolci? Certamente sì, con l'unica avvertenza di tenere sfessurato il forno appena i biscotti si saranno  ben gonfiati. Il burro, per chi non potesse mangiare grassi animali, può essere sostituito da una buona margarina senza grassi idrogenati, oppure da circa 180 gr di olio extravergine d'oliva o olio di semi leggero. Sapore e consistenza cambieranno leggermente, ma i biscotti saranno ugualmente buonissimi.
Provateli e non ve ne pentirete!
 Alla prossima, 

Ornella

Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633/1941 e successive modifiche.
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