Mi accorgo degli anni che passano quando penso a come sono cambiate le abitudini alimentari.
D'estate al mare, negli stabilimenti balneari alla moda si servono centrifugati o sorbetti di frutta e verdura, frutta fresca presentata in modo ineccepibile... ma volete mettere quanto è buono il classico panino con la "mortazza" oppure un bel pezzo di focaccia appena sfornata? Sarà poco chic lo ammetto, ma "dove c'è gusto non c'è perdenza" ed io non mi voglio perdere il gusto di ritrovare i sapori "semplici" di una volta.
Un'altra delizia tipicamente estiva, che è sopravvissuta da circa tremila anni è l' "oxygala", un cibo conosciuto dalle mie parti sin dai tempi della Magna Grecia. Chi non è stato mai in vacanza sul litorale jonico-salentino non conoscerà questa fresca bontà che si vende (abusivamente) sulle spiagge e purtroppo non su tutte. Conosciuta col nome di Pampanella, in realtà è una semplice cagliata di latte di pecora o vaccino in una foglia di fico, che ha sostituito negli anni la foglia di vite - il pampino appunto - che dà il nome a questa specialità.
La ricetta è semplicissima...
Si porta il latte pastorizzato alla temperatura di 38°, si aggiunge il caglio naturale e si lascia riposare almeno per 20 minuti. Con una spatola si raccoglie delicatamente senza romperla questa ricottina e si adagia sulle foglie di fico che sono state precedentemente tenute a bagno in acqua fresca. Il latticello prodotto dalla foglia di fico, oltre ad agevolarne la coagulazione, conferisce un aroma ed un profumo particolarissimo alla cagliata. Infine si chiudono le foglie a fagottino e si mettono in frigo per qualche ora.
La mia non è una vera Pampanella é realizzata con lo stesso metodo della ricotta che trovate QUI, cambiando leggermente le quantità degli ingredienti. Non avevo il latte di pecora, non avevo il caglio ma in casa c'era una bella quantità di foglie di fico...
Allora, perché ve la propongo se non è la ricetta originale???
Mi piace raccontarvi le tradizioni della mia terra e la Pampanella è proprio il cibo che si consuma sotto l'ombrellone!
Ingredienti
1 litro di latte fresco intero
200 ml di panna fresca
2 cucchiai di aceto di mele
1/2 cucchiaino di sale grosso
Ho messo a scaldare il latte con la panna ed il sale, appena stava per raggiungere il bollore ho aggiunto l'aceto e spento il fuoco. Ho lasciato riposare per una buona mezz'ora ed ho rimesso il composto sul fuoco a calore moderato, mescolando ho riportato all'ebollizione, ho fatto cuocere per qualche secondo lasciando che l'aceto evaporasse. Ho quindi coperto il tegame con un canovaccio ed ho lasciato intiepidire il tutto. Col mestolo forato ho raccolto la cagliata, l'ho depositata sulle foglie di fico, che avevo precedentemente tenuto a bagno in acqua fredda, ho chiuso i fagottini e messo in frigo.
P.S. Questa ricetta partecipa a "SAPORE DI SFIDA" di GialloZafferano:Ricette sotto l'ombrellone
Si porta il latte pastorizzato alla temperatura di 38°, si aggiunge il caglio naturale e si lascia riposare almeno per 20 minuti. Con una spatola si raccoglie delicatamente senza romperla questa ricottina e si adagia sulle foglie di fico che sono state precedentemente tenute a bagno in acqua fresca. Il latticello prodotto dalla foglia di fico, oltre ad agevolarne la coagulazione, conferisce un aroma ed un profumo particolarissimo alla cagliata. Infine si chiudono le foglie a fagottino e si mettono in frigo per qualche ora.
La mia non è una vera Pampanella é realizzata con lo stesso metodo della ricotta che trovate QUI, cambiando leggermente le quantità degli ingredienti. Non avevo il latte di pecora, non avevo il caglio ma in casa c'era una bella quantità di foglie di fico...
Allora, perché ve la propongo se non è la ricetta originale???
Mi piace raccontarvi le tradizioni della mia terra e la Pampanella è proprio il cibo che si consuma sotto l'ombrellone!
Ingredienti
1 litro di latte fresco intero
200 ml di panna fresca
2 cucchiai di aceto di mele
1/2 cucchiaino di sale grosso
Ho messo a scaldare il latte con la panna ed il sale, appena stava per raggiungere il bollore ho aggiunto l'aceto e spento il fuoco. Ho lasciato riposare per una buona mezz'ora ed ho rimesso il composto sul fuoco a calore moderato, mescolando ho riportato all'ebollizione, ho fatto cuocere per qualche secondo lasciando che l'aceto evaporasse. Ho quindi coperto il tegame con un canovaccio ed ho lasciato intiepidire il tutto. Col mestolo forato ho raccolto la cagliata, l'ho depositata sulle foglie di fico, che avevo precedentemente tenuto a bagno in acqua fredda, ho chiuso i fagottini e messo in frigo.
P.S. Questa ricetta partecipa a "SAPORE DI SFIDA" di GialloZafferano:Ricette sotto l'ombrellone
Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633/1941 e successive modifiche.
Copyright © Ornella Ammodomio - All Rights Reserved