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lunedì 22 ottobre 2012

Panzerotti eretici "velociveloci"

S.- La signora di Cibò che vende i Panzerotti a Bari vecchia, vicino alla Cattedrale, mi chiede sempre: " Come li vuoi, figlia? Che ripieno ti metto?" -
O.-  Ma i Panzerotti alla barese sono con mozzarella e pomodoro! -
S.- E allora????  E non se ne può fare una versione diversa per una volta??? -
O.- Vabbé, ho capito l'antifona: oggi Panzerotti eretici! Il ripieno lo decido io, però...Ti fidi, figlia? -
S.- Essì che i tuoi Panzerotti, come li fai e fai, non ho capito perché, sono sempre SUPER... - :P
O.- Che c'è da capire? Lo sanno tutti che pure una scarpa vecchia, da fritta, ha un suo perché... - ;)
S.- Seh, vabbé - 
O.- Eureka! Stavolta mi gioco il jolly!- ^_^
S. - Che è???  Che sei impazzita??? - O_o
O.- Me', non mi far perdere tempo in chiacchiere... vai di là, che mi debbo concentrare... - :DDDD



 L'altro giorno tra una chiacchiera e l'altra con Simona, mi si è accesa la lampadina... Perché non fare in quattro e quattr'otto un po' di Panzerotti velociveloci farciti con uno dei due buonissimi formaggi svizzeri che mi sono arrivati per il Contest "La Svizzera nel piatto" di Tery del blog Peperoni & Patate







La ricetta dei Panzerotti non è forse una tipica preparazione della cucina pugliese, un vero e proprio jolly, che si presta magnificamnte ad essere reinterpretato? Per il ripieno dunque, non solo semplice formaggio, of course... ma  Le Gruyère Swizzerland DOP con prosciutto cotto e passata di pomodoro casalinga. E scusate se  poco... Che la sfida abbia inizio! :)

Panzerotti eretici  (velociveloci)




Ingredienti per circa 12 Panzerotti di grandezza media:

per l'impasto
500 gr di farina per pizze Molino Tandoi
8-10 gr di lievito di birra fresco (dipende dalla temperatura ambiente)
1 cucchiaio di olio extravergine
1/2 cucchiaino di zucchero
2 cucchiaini di sale
acqua tiepida q.b. (circa 250-300 ml- quant ne asorbe la farina)
poca semola rimacinata di grano duro per spolverare la spianatoia

per il ripieno
Gruyère 
prosciutto cotto
1 cucchiaio di passata di pomodoro
1 pizzico di sale

Per friggere: rigorosamente olio extravergine d'oliva 

In un bicchiere di carta mettete il lievito, lo zuccero e 3 cucchiaini di farina presi dal totale. Sciogliete il lievito e mescolate bene il tutto aggiungendo circa 50 ml di acqua tiepida; spolveratevi sopra un altro paio di cucchiaini di farina; coprite con un piattino  lasciate lievitare fino a quando il composto non arriva al bordo del bicchiere. A questo punto impastate il lievitino con la farina, l'olio, il sale (mai a contato del lievito, ma al bordo della farina) e l'acqua tiepida a poco a poco. Lavorate l'impasto energicamente fino a che non sarà liscio ed elastico, non troppo duro, ma neppure appiccicoso. Fate una palla  e mettetela in una ciotola spolverata di semola, con la chiusura in sotto. Coprite la ciotola con pellicola, mettetela in forno spento e laciatela lievitare, per una mezz'ora circa, giusto il tempo di preparare il ripieno.






Tagliate quindi il prosciutto a piccolissime listarelle, così come il Gruyère, metteteli in una ciotola, mescolatevi un cucchiaio di passata di pomodoro e un pizzico di sale. Prendete l'impasto, dividetelo, con delicatezza, in 12 palline, che coprite con un canovaccio e mettete a scaldare  abbondante olio  extravergine in un tegame profondo.
Su un piano infarinato con la semola rimacinata, cominciate a fare i Panzerotti - tre per volta, non di più - stendendo l'impasto, piuttosto sottile con un piccolo materello. Metteci al centro un po' di ripieno, inumidite i bordi con le dita bagnate e chiudete i Panzerotti a mezzaluna, sigillandoli bene, solo prima di calarli nell'olio, uno per volta.





Friggeteli in olio caldo, ma non fumante, girandoli con un cucchiaio e una forchetta; sgocciolateli su carta da cucina e serviteli caldi.


  



Che dire del risultato? Vi basti sapere che i Panzerotti eretici hanno retto alla grande il confronto con i trazionali: non ne è rimasta una briciola neppure per sbaglio.





 Alla prossima,

Ornella






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venerdì 22 aprile 2011

Torta di Pasqua al formaggio: la ricetta originale di Paola Lazzari

Quante ne avete viste in giro per i foodblog in questo periodo? 
Essì, di tutti i tipi, di tutte le dimensioni, anche con nomi diversi: la Crescia; la Torta salata; la Pizza al formaggio...
In realtà la ricetta di Paola Lazzari, partita  dal forum di Cucina Italiana nel 2007, ma forse pure prima, dove è diventata in breve un vero e proprio tormentone che continua tuttora (c'è anche una sua versione con Lievito Madre), ha fatto il giro del mondo per ritornare qui! :D Giusto ieri, cercando velocemente con Google, ne ho trovate almeno una decina, tutte e dico tutte con le stesse dosi degli ingredienti - grammo più, grammo meno - e pressapoco lo stesso procedimento; alcune davvero identiche, scritte con le stesse parole, ma nessuna che facesse riferimento all'autrice, neppure per dire di aver tratto l'ispirazione dalla sua ricetta... Che novità, eh? ;)
Non che Paola l'abbia inventata di sana pianta, essendo una ricetta tradizionale della migliore cucina italiana, ma sicuramente ne ha approfondito le tecniche, dosato alla perfezione gli ingredienti (non aggiungete sale, per carità!), mettendo a punto una ricetta straordinariamente buona, che dà un prodotto dal profumo irresistibile! Lo sottolineo a scanso di equivoci, onde evitare le solite sterili inutili chiacchiere, a volte in mala fede, di chi fa finta di non capire...
Nessuno vuole attribuirsi "l'invenzione" della Torta di Pasqua al formaggio, ma lo studio e gli esperimenti sul campo per ricavarne una ricetta di sicura riuscita, sì!!!
Ed anche se qui, su Ammodomio, la ricetta è già presente perché la sua splendida versione dall'originale (beh, la sua correttezza è proverbiale, ma anche la sua non è da meno, in verità) è stata protagonista del Calendario 2010 nella Pagina di Aprile, mi sono lanciata e l'ho preparata anch'io!





Torta al Formaggio umbra-Ricetta di Paola Lazzari

Sebbene io sia una campionessa delle libere interpretazioni - lo sapete tutti ormai, chevelodicoaffà? :D - ritengo che alcune ricette non possano essere modificate, pena la non perfetta riuscita. Insomma, se fate "ammodovostro" la Torta o la Pizza di Pasqua al formaggio umbra, avrà pure un buon sapore - non dico di no - ma non avrà tutte le caratteristiche dell'originale!!!!!!
Bene, ricondotta questa straordinaria ricetta alla sua origine, mica ci vogliamo perdere l'occasione di farci svelare tutti i segreti da chi l'ha messo a punto ? Eccerto che no!!!
Ma prima di passare la parola alla "mia maestra" ;) mi cospargo il capo di cenere...
La mia versione, pur avendo tutte le caratteristiche di sapore, profumo, sofficità e leggerezza dell'originale, non ha una cupoletta perfetta! :(((
Sapete perché? Ho ritardato di una decina di minuti il momento di infornarla e si è creata una sorta di bolla d'aria che ne ha compromesso la buona riuscita. Grrrrrrrrr...
A mia parziale discolpa, devo confessare che mi sono distratta perché aspettavo un piccolo prezioso pacchetto, il cui contenuto vi svelerò a breve... 
Secondo voi quando poteva suonare il postino? Giusto giusto, mentre sorvegliavo attentamente la lievitazione della  mia Torta... Che tempismo, 'sti postini!
Vabbè, spero che la signora dell'Interno Otto, sia clemente e non mi sgridi troppo.^_^

Passo  dunque a lei la parola,


 Ornella


DSC036




Cara Ornella, ti perdono giusto perché so che a questo pacchetto tenevi tanto, altrimenti ti avrei bastonato come mio solito... :DDDDD
Guai dimenticare una Torta al formaggio mentre finisce di lievitare!!! Troppo importante per me, senza di lei non è Pasqua!







Ma come nasce la Torta al formaggio? 

Diciamo subito che è una preparazione tipica della Pasqua e che quindi compare sulle tavole umbre solo in questo periodo, anche se un tempo si preparava pure per il 6 Gennaio, giorno di Pasqua Epifania, che per tradizione popolare è la prima Pasqua dell'anno. Il trionfo però della Torta avviene nella domenica della resurrezione di Cristo, dove al mattino occupa il posto d'onore insieme alle uova sode e al capocollo.
Una volta la sua preparazione, che avveniva durante la Settimana Santa, occupava l'intera famiglia, sia per le quantità di impasto piuttosto massicce, sia per la metodologia usata che prevedeva l'uso del lievito madre. Si cominciava nel tardo pomeriggio e si continuava alternandosi durante la notte, per poi arrivare in tarda mattinata con i tegami pronti per essere infornati nel forno a legna proprio, o quello del panettiere. 
La consuetudine era di fare tante torte, almeno 10 o 15, per cui si accantonavano le uova durante la Quaresima, tenendo conto che per tradizione si utilizzava un uovo ogni etto di farina. Spesso venivano anche utilizzate uova diverse da quelle di gallina come quelle di anatra e di oca, che essendo più grandi facilitavano il raggiungimento del numero necessario. I tegami, come già detto in altro post, erano alti, stretti e svasati, per enfatizzare la lievitazione, fatti di coccio, come quelli per i vasi dei fiori. 
In alcuni forni a Perugia è possibile ancora ammirare questi splendidi tegami, realizzati solo per la torta al formaggio, che viene chiamata appunto Torta, nel ternano Pizza,nell'eugubino Crescia.
Se teniamo quindi conto di come una volta veniva eseguita la Torta al formaggio, capiamo subito che era molto differente da quella che si mangia ora. L'utilizzo della pasta madre, l'uso di uova di diversa origine, la cottura in stampi di coccio in forni a legna, l'utilizzo esclusivo del formaggio pecorino e di strutto, ne caratterizzavano sapore e struttura: Il risultato era una torta saporitissima, dal profumo intenso, pesante e compatta, ben diversa da quella delicata e soffice a cui siamo abituati.
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L'utilizzo della pasta madre, spesso non esattamente dosata e preparata, la lavorazione manuale; case senza riscaldamenti, fredde e piene di spifferi, compromettevano certamente il risultato. Ma anticamente non si guardava tanto alla sofficità della torta, quanto al suo sapore e al suo potere saziante, del resto come si faceva per il pane. E certamente le vecchie torte di sapore ne dovevano avere molto...
La mia ricetta, prendendo spunto dalla tradizione e quindi lasciando invariato il rapporto di un uovo ogni etto di farina, ha cercato di rendere più leggera e più rapida la preparazione, sostituendo parte dello strutto con olio extravergine di oliva, parte del pecorino con Parmigiano Reggiano, e la pasta madre con il lievito di birra. Il risultato è una Torta al formaggio buona, ricca nel gusto, soffice e leggera... nonchè facile e rapida da fare. Insomma in linea con i tempi. Anche se questa Torta non può essere annoverata come tradizionale, vi assicuro che è molto più buona di quelle che normalmente vengono vendute nei panifici. Se vi dicessi che sull'etichetta di una di queste ho letto tra gli ingredienti "Formaggio liofilizzato in polvere", voi cosa direste??? Io ho pensato ad un'enorme " Fonzies " !
No, la Torta al formaggio è tutta un'altra cosa! Ecco allora la ricetta e il modo di eseguirla con tanti suggerimenti per realizzarla perfetta.



TORTA AL FORMAGGIO

trascrivo la ricetta originale così come la pubblicai,  con le mie parole, sul forum di cucina italiana nel 2007



La ricetta ha più di un secolo ma viene sempre bene (è della bisnonna di Perugia)

5 uova
300 g di farina 0 + 200 g di manitoba
100 ml di acqua
25-30 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
1          "         di sale (assaggiare)
1          "         di pepe
5 cucchiai di olio evo (umbro)
50 g di strutto (No sostituti)
250 g di formaggio grattugiato misto ( SOLAMENTE Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano in proporzione variabile secondo i propri gusti. Metà e metà forse è il giusto mezzo. Se piace più saporita aumentare la quantità di pecorino. Per questo il sale va dosato in base al tipo di formaggi)



Sciogliere il lievito con lo zucchero nell'acqua tiepida e lasciare fermentare nel bicchiere, meglio se di plastica, per 5-6 min. Unire il lievito sciolto a poca farina formare un piccolo pastello e lasciare fermentare, coperto di farina, 40-50 min. Nel frattempo sbattere le uova, unire il sale, il pepe, i formaggi grattugiati ed infine l'olio : lasciar amalgamare i sapori...Quando il pastello sarà tutto screpolato unire mano a mano l'impasto di uova e formaggio ed impastare con la farina...Impastare bene e alla fine unire lo strutto morbido. Impastare bene e a lungo.L'impasto è morbido non superare i 600 g di farina. Lasciar riposare l'impasto a temperatura ambiente per 45 min. coperto, quindi metterlo nella teglia alta, stretta e svasata, ben unta, e far lievitare in luogo caldo fino al bordo della teglia.

Cuocere a 200°C con vapore nei primi 20 min. Introdurre la teglia nel forno appena acceso in questo modo la torta non fa subito la crosta e sviluppa di più. Cottura un'ora circa Dopo 45 min. controllare con lo stecco. Deve essere comunque ben asciutta. Va mangiata dopo 3 o 4 giorni dalla cottura altrimenti non acquista il suo sapore. In pratica fra domani o dopodomani devi farla, se la vuoi gustare la mattina di Pasqua nel pieno del suo sapore.
Sono quasi trenta anni che la preparo e ti garantisco che è facile e buonissima. Falla perchè ti darà molta soddisfazione ed è MOLTO più buona di quelle in commercio o dei vari forni. 





    Torta al formaggio






    Ecco alcuni accorgimenti per ottenere un buon risultato


    1) Scegliete i formaggi ben stagionati, sia il Pecorino Romano, sia il Parmigiano Reggiano. La torta sarà più buona e si conserverà più a lungo, senza sviluppare muffe. Sul rapporto fra loro, vi lascio liberi nel decidere. Dipende se si vuole una torta più o meno delicata. Anche il sale va regolato in base ai formaggi scelti. Non più di 5-7,g in ogni caso.

    2) La miscela di farine è indicativa, se non siete certi che la vostra farina tipo "0" sia abbastanza ricca in proteine, potete fare una miscela al 50% di Manitoba.La quantità indicata è di 500 g ma a seconda di numerosi fattori (umidità dei formaggi, grandezza delle uova, forza della farina) potrebbe essere necessario qualche cucchiaio in più. Regolatevi con la vostra esperienza.

    3) Il pepe non serve per rendere piccante la Torta, ma per darle il suo particolare profumo. Non rinunciatevi!

    4) I formaggi vanno grattugiati finemente: se usate una grattugia elettrica cercate di rendere ancora più fine il formaggio sfregandolo fra le mani. In questo modo la mollica della torta sarà soffice e compatta.

    5) Potete lasciare il composto di uova e formaggio a riposare anche un paio d'ore. L'impasto verrà ancora meglio.


    6) Lavorate molto la pasta. Sarà pronta quando sarà possibile tirare un piccolo pezzo di pasta in modo da formare un velo senza che questo si stracci.


    7) Spesso consiglio l'uso della Macchina del Pane per velocizzare i tempi di impasto. Il mio consiglio è, in questo caso, di non avvalersi di essa, nè per impastare, nè per cuocere. L'impasto risulta troppo unto (il calore fa fuoriuscire i grassi) e la torta risulta umida, grassa e pesante. Non dico che viene cattiva, ma certamente non ha nulla a che vedere con quella impastata a mano, o con impastatrice.

    8) Cercate di dare forma rotonda all' impasto prima di calarlo nella teglia. Procedete come se doveste dare la forma al Panettone. Su You tube ci sono filmati più che esplicativi. In questo modo avrete una bella cupoletta dopo la cottura!

    9) Cuocere bene la torta che deve risultare ben asciutta all'interno. Se l'impasto è ben lavorato e ben lievitato la torta cuocerà in poco tempo (40-45 min) e la mollica risulterà soffice come quella del Panettone. Viceversa, se l'impasto non è stato correttamente lavorato, la mollica risulterà umida e sarà necessario più tempo per cuocerla, facendo brunire la calotta superiore.

    10) La torta non deve scurire, perché i formaggi prendono un cattivo sapore. Se ben lavorata la torta cuocerà divenendo appena dorata. Se l'acquistate già pronta, diffidate da torte troppo scure!

    11) La torta si conserva perfettamente per 7-10 giorni. Tenere presente che nel tempo la torta si asciuga divenendo sempre più saporita. Consiglio comunque di non mangiarla prima di tre, quattro giorni dalla cottura.
    Una busta in cellophane è perfetta per riporla anche dopo il taglio.

    12) Il metodo di cottura che propongo è una mia personale scelta che nel tempo si è dimostrata efficace. Se non lo ritenete adatto, procedete come solitamente fate.




    Con la dose  proposta e che trovate sopra, si ottiene una torta di circa 1,2 kg. Diciamo che è la dose minima per una torta al formaggio, farle più piccine significa perdere molto in fatto di gusto. Ne ho viste di molto carine formato muffins... Ripeto, molto sfiziose e forse anche pratiche da servire, ma vi assicuro che la dimensione penalizza tantissimo il gusto.


    E se la torta al formaggio non è buona, non è Pasqua !!!


     Paola

    Torta Di Pasqua al formaggio


    Con l'auspicio che condividiate con noi il piacere di avere sulle vostre tavole pasquali questa bontà, vi facciamo tanti auguri per una Pasqua serena e gioiosa,
      

    Ornella e Paola



    Piesse: Aspettatevi la nostra sorpresa, eh?! ;)




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