Orientarsi nel mare magnum delle informazioni in rete sulla nostra focaccia, spesso discordanti o totalmente errate, è davvero un'impresa ardua.
Io credo che, per certi versi, la responsabilità sia po' nostra - dei baresi intendo - perché non riusciamo a comunicare correttamente ricetta e modalità di esecuzione, di quello che per noi è un cibo quotidiano. Diamo per scontato che tutti sappiano di cosa si parla, trascurando di porre l'accento sui piccoli dettagli che possono fare la differenza.
Provate a chiedere la ricetta alla vostra vicina di origini pugliesi emigrata al nord, o al panificatore del quartiere di Bari nel quale abitate... Il più delle volte vi liquideranno con quattro parole in croce. :D
Provate a chiedere la ricetta alla vostra vicina di origini pugliesi emigrata al nord, o al panificatore del quartiere di Bari nel quale abitate... Il più delle volte vi liquideranno con quattro parole in croce. :D
E' facile così pensare che la Focaccia barese si faccia con un semplice impasto lievitato (acqua, farina mescolata a semola rimacinata oppure no, e lievito, in proporzioni variabili; con patate lesse o meno; condito con pochi o molti pomodori e origano; a volte con olive, a volte no) e che sia perciò una ricetta facile da realizzare in casa.
Niente di più sbagliato per svariati motivi! Il primo fra tutti, non il solo o il più importante, è che un forno casalingo non è e non potrà mai essere equiparato ad un forno professionale. Vi assicuro che la differenza non è di poco conto in questo caso particolare.
Niente di più sbagliato per svariati motivi! Il primo fra tutti, non il solo o il più importante, è che un forno casalingo non è e non potrà mai essere equiparato ad un forno professionale. Vi assicuro che la differenza non è di poco conto in questo caso particolare.
Come vi avevo già raccontato, parafrasando il titolo dl romanzo di Gianrico Carofiglio, "né qui, né altrove, solo a Bari)" potrete gustare la vera Focaccia barese.
A tutt'oggi infatti, non esiste un disciplinare depositato alla Camera di Commercio, sebbene solo alcuni panificatori baresi abbiano avviato la procedura per ottenere la certificazione ufficiale.
A tutt'oggi infatti, non esiste un disciplinare depositato alla Camera di Commercio, sebbene solo alcuni panificatori baresi abbiano avviato la procedura per ottenere la certificazione ufficiale.
Va detto però, che la Focaccia barese, pur mantenendo alcune caratteristiche peculiari di cui vi ho detto QUI, quasi sempre si differenzia da panificio a panificio. C'è chi la fa bassissima e chi leggermente più alta; chi col lievito madre e chi no; poco o molto condita, e via di seguito... quindi mettere tutti d'accordo su una ricetta univoca e condivisa non sarà impresa facile.
Dopo la doverosa premessa, vediamo come ottenere un buon prodotto, il più simile possibile a quello dei panifici baresi...
Vi propongo dunque il risultato della mia ultima sperimentazione, questa volta impastata con la planetaria e quindi senza patate lesse nell'impasto (*). Anche questo impasto può dirsi tipico barese, anzi, forse, per certi, versi lo è ancor di più di quello con l'aggiunta di patate nell'impasto.
Ho inoltre usato una quantità minima di lievito di birra, a tutto vantaggio del sapore e della digerib\ilità, ottenendo un impasto ben lievitato in poco tempo (ho cominciato ad impastate intorno alle 10,15 e alle 14,10 la mia Focaccia era già bella e sfornata).
Vi propongo dunque il risultato della mia ultima sperimentazione, questa volta impastata con la planetaria e quindi senza patate lesse nell'impasto (*). Anche questo impasto può dirsi tipico barese, anzi, forse, per certi, versi lo è ancor di più di quello con l'aggiunta di patate nell'impasto.
Ho inoltre usato una quantità minima di lievito di birra, a tutto vantaggio del sapore e della digerib\ilità, ottenendo un impasto ben lievitato in poco tempo (ho cominciato ad impastate intorno alle 10,15 e alle 14,10 la mia Focaccia era già bella e sfornata).
Infine, particolare non trascurabile, l'ho cotta nella caratteristica teglia barese di ferro (**), quella che nei panifici non può più essere usata per legge, ma a casa sì. ^_^
Il sapore e la croccantezza conferite alla focaccia dalla teglia non hanno paragoni. Lasciatemelo dire con soddisfazione... ^_^
Il sapore e la croccantezza conferite alla focaccia dalla teglia non hanno paragoni. Lasciatemelo dire con soddisfazione... ^_^
Chi devo ringraziare per aver finalmente scovato la Teglia da Focaccia barese e avermela regalata? Una foodblogger barese, nonché una delle mie preferite, con cui spesso ci scambiamo ricette, consigli e segretucci culinari! Non ringrazierò mai abbastanza la rete per avermi regalato amicizie come la sua. <3
Vabbè, l'ho tirata in lungo...
Vi faccio vedere la teglia (nuova) e vi spiego come va trattata prima di essere utilizzata, proprio come mi ha detto Alessandra.
Dopo aver lavato accuratamente con acqua calda e detersivo la teglia, asciugarla perfettamente, ungerla bene con olio di oliva, dentro e fuori, quindi togliere l'olio in eccesso passandola leggermente con la carta da cucina; infine porla, vuota, in forno caldissimo fino a farla annerire, per circa due ore.
A questo punto, dopo averla fatta freddare, bisogna passarla ancora, dentro e fuori, con carta da cucina, ungerla nuovamente (solo all'interno) e assorbire l'eccesso di unto. Non si dovrà mai più lavare, ma dopo ogni uso, bisognerà staccare con una spatola di legno quei residui che dovessero rimanervi attaccati. Ripetere il trattamento con l'olio e la carta, prima di riporla, avvolta in carta forno pulita, dentro un sacchetto di carta.
Io l'ho affidata al mio panettiere che me l'ha riconsegnata, bella e bruciata come deve essere.
In ultimo ci tengo a precisare che la vera focaccia barese è piuttosto bassa... L'altezza varia da un dito a un massimo due, due e mezzo...
In casa, per via del forno, è molto difficile ottenere un prodotto morbido, sottile, ben cotto, ma nello stesso tempo umido in superficie e leggermente croccante al fondo e ai bordi, per cui vi mostro il miglior risultato a cui sono arrivata fino ad ora.
Passiamo dunque alla ricetta della Focaccia barese "ammodomio".
(*) La lavorazione dell'impasto a macchina non può prevedere l'uso delle patate lesse, secondo me. L'amido delle patate darebbe un composto colloso. A questo principio non derogo mai, avendone fatto un'esperienza diretta davvero deludente. Se proprio si vuole la morbidezza e il sapore che conferiscono le patate, è di gran lunga preferibile usare, a mio parere, i fiocchi di patate disidratati, ovviamente cambiando le proporzioni dei liquidi che devono essere notevolmente aumentati.
Edit del 9 Novembre: Di questo argomento ne ho parlato l'altra sera a Bari anche con lui, il Maestro, il quale mi ha detto che, i un impasto con patate in genere fatto in planetaria, per ottenerne uno non troppo colloso, non bisognerebbe mai superare il 15% di patate lesse rispetto al peso della farina e comunque non si dovrebbe far andare la macchina ad alte velocità. Insomma, il suo illuminato parere, ha confortato la mia opinione. Senza calcolatrice a disposizione, bilancia di precisione e senza olio di gomito ;), è meglio omettere le patate lesse! ^_^
A questo punto, dopo averla fatta freddare, bisogna passarla ancora, dentro e fuori, con carta da cucina, ungerla nuovamente (solo all'interno) e assorbire l'eccesso di unto. Non si dovrà mai più lavare, ma dopo ogni uso, bisognerà staccare con una spatola di legno quei residui che dovessero rimanervi attaccati. Ripetere il trattamento con l'olio e la carta, prima di riporla, avvolta in carta forno pulita, dentro un sacchetto di carta.
Io l'ho affidata al mio panettiere che me l'ha riconsegnata, bella e bruciata come deve essere.
In ultimo ci tengo a precisare che la vera focaccia barese è piuttosto bassa... L'altezza varia da un dito a un massimo due, due e mezzo...
In casa, per via del forno, è molto difficile ottenere un prodotto morbido, sottile, ben cotto, ma nello stesso tempo umido in superficie e leggermente croccante al fondo e ai bordi, per cui vi mostro il miglior risultato a cui sono arrivata fino ad ora.
Passiamo dunque alla ricetta della Focaccia barese "ammodomio".
(*) La lavorazione dell'impasto a macchina non può prevedere l'uso delle patate lesse, secondo me. L'amido delle patate darebbe un composto colloso. A questo principio non derogo mai, avendone fatto un'esperienza diretta davvero deludente. Se proprio si vuole la morbidezza e il sapore che conferiscono le patate, è di gran lunga preferibile usare, a mio parere, i fiocchi di patate disidratati, ovviamente cambiando le proporzioni dei liquidi che devono essere notevolmente aumentati.
Edit del 9 Novembre: Di questo argomento ne ho parlato l'altra sera a Bari anche con lui, il Maestro, il quale mi ha detto che, i un impasto con patate in genere fatto in planetaria, per ottenerne uno non troppo colloso, non bisognerebbe mai superare il 15% di patate lesse rispetto al peso della farina e comunque non si dovrebbe far andare la macchina ad alte velocità. Insomma, il suo illuminato parere, ha confortato la mia opinione. Senza calcolatrice a disposizione, bilancia di precisione e senza olio di gomito ;), è meglio omettere le patate lesse! ^_^
(**) La teglia può fare la differenza. Se non avete la teglia giusta, utilizzatene una di alluminio sottile, al limite due usa e getta, una nell'altra, andranno bene, anche se non sarà assolutamente la stessa cosa.
Focaccia barese|La ricetta casalinga "ammodomio"
Ingredienti (per una teglia da 40 cm di diametro)
per l'impasto:
250 gr di farina 0 + 1 cucchiaio colmo per il lievitino
250 gr di semola rimacinata +1 cucchiaio colmo per il lievitino + una manciata per lo spolvero
5 gr di lievito di birra fresco
320 gr di acqua + 60 gr per il lievitino
1/2 cucchiaino scarso di zucchero
12-15 gr di sale
3 cucchiai colmi di olio
per il condimento:
40- 50 gr circa di olio extravergine
150 gr circa di acqua
una decina di pomodori piccoli
olive verdi piccole con il nocciolo (le baresane, possibilmente)
origano secco q.b.
3-4 pizzichi di sale fino
Preparare il lievitino, sciogliendo in un bicchiere di plastica il lievito di birra in 60 grammi di acqua tiepida, insieme a mezzo cucchiaio di farina+mezzo di semola e mezzo cucchiaino di zucchero. Spolverare tutto con mezzo cucchiaio di farina e mezzo di semola, coprire con pellicola e lasciar attivare. Nel frattempo (circa un quarto d'ora) setacciare la farina e la semola, mescolarle con un cucchiaio da tavola, metterle nella ciotola dell'impastatrice con 200 grammi di acqua e lasciarla idratare. Trascorso il tempo indicato, rovesciare il lievitino al centro della farina e avviare la macchia con la foglia a velocità bassa, cominciando a impastare. Aumentare gradatamente la velocità, aggiungendo man mano altri 100 grammi di acqua prima e gli ultimi venti grammi poi, in cui avremo sciolto il sale. Quando l'impasto sembrerà ben amalgamato, introdurre l'olio a filo e portare l'impastatrice al massimo della velocità per pochi minuti. Quindi montare il gancio continuando a lavorare l'impasto a intervalli regolari e a velocità progressiva, fino a che non si sarà staccato dalle pareti della ciotola, aggrappandosi al gancio ( non lavorarlo troppo). Il risultato finale dovrà essere un impasto molto molle anche se omogeneo e strutturato. A questo punto spegnere l'impastatrice e con una spatola raccogliere l'impasto dai bordi della ciotola portandolo verso il centro, quindi ribaltandolo almeno un paio di volte. Ungere la superficie, coprire con pellicola e mettere la ciotola nel forno spento, insieme ad un tegamino con acqua bollente. Portare l'impasto al raddoppio.
Ungere abbondantemente la teglia e le mani con olio extravergine; mettere tutto l'impasto sul palmo della mano sinistra e con la destra, portare al cento le parti ricadenti; rigirare con la chiusura sotto e ripetere l'operazione per un paio di volte, quindi rovesciare l'impasto nella teglia (a questo punto la chiusura è in alto), spolverandone la superficie con un po' di semola rimacinata. Rigirare la parte unta a faccia in su e lasciare riposare per 15 minuti. Stendere delicatamente l'impasto nella teglia, prima picchiettandolo con i polpastrelli e poi allargarlo, infilando le mani sotto l'impasto tirandolo dal centro verso i bordi. Il fondo dello stampo deve rimanere sempre ben unto, mi raccomando! Mettere la teglia al riparo da correnti d'aria, accendere il forno al massimo e preparare il condimento. Tagliare i pomodori a metà o a pezzetti, se sono più grandi; spremerli in una ciotola, mettendo subito sulla focaccia le bucce e quel po' di polpa che ne rimane (la pelle va all'esterno);sistemare anche le olive. Al liquido e ai semi dei pomodori aggiungere un bicchiere circa di acqua con l'aggiunta di due dita abbondanti di olio e il sale fino. Sbattere con una forchetta per ottenere un'emulsione da versare subito sulla focaccia. Spolverare con origano secco e infornare sul fondo del forno per circa 15 minuti. Controllare con una paletta di legno che fondo e bordi abbiano già preso colore, quindi mettere la teglia sulla griglia di mezzo fino a cottura (circa altri 20 minuti). Togliere la teglia dal forno, versare immediatamente sulla focaccia cotta mezzo bicchiere d'acqua, e coprirla subito con un foglio di carta forno e un canovaccio pesante (una tovaglia piegata a 4 o un asciugamani di spugna). Lasciar intiepidire appena prima di gustarla.
La versione di Alessandra, impastata a mano, con le patate lesse nell'impasto, la trovate QUI!
Ingredienti (per una teglia da 40 cm di diametro)
per l'impasto:
250 gr di farina 0 + 1 cucchiaio colmo per il lievitino
250 gr di semola rimacinata +1 cucchiaio colmo per il lievitino + una manciata per lo spolvero
5 gr di lievito di birra fresco
320 gr di acqua + 60 gr per il lievitino
1/2 cucchiaino scarso di zucchero
12-15 gr di sale
3 cucchiai colmi di olio
per il condimento:
40- 50 gr circa di olio extravergine
150 gr circa di acqua
una decina di pomodori piccoli
olive verdi piccole con il nocciolo (le baresane, possibilmente)
origano secco q.b.
3-4 pizzichi di sale fino
Preparare il lievitino, sciogliendo in un bicchiere di plastica il lievito di birra in 60 grammi di acqua tiepida, insieme a mezzo cucchiaio di farina+mezzo di semola e mezzo cucchiaino di zucchero. Spolverare tutto con mezzo cucchiaio di farina e mezzo di semola, coprire con pellicola e lasciar attivare. Nel frattempo (circa un quarto d'ora) setacciare la farina e la semola, mescolarle con un cucchiaio da tavola, metterle nella ciotola dell'impastatrice con 200 grammi di acqua e lasciarla idratare. Trascorso il tempo indicato, rovesciare il lievitino al centro della farina e avviare la macchia con la foglia a velocità bassa, cominciando a impastare. Aumentare gradatamente la velocità, aggiungendo man mano altri 100 grammi di acqua prima e gli ultimi venti grammi poi, in cui avremo sciolto il sale. Quando l'impasto sembrerà ben amalgamato, introdurre l'olio a filo e portare l'impastatrice al massimo della velocità per pochi minuti. Quindi montare il gancio continuando a lavorare l'impasto a intervalli regolari e a velocità progressiva, fino a che non si sarà staccato dalle pareti della ciotola, aggrappandosi al gancio ( non lavorarlo troppo). Il risultato finale dovrà essere un impasto molto molle anche se omogeneo e strutturato. A questo punto spegnere l'impastatrice e con una spatola raccogliere l'impasto dai bordi della ciotola portandolo verso il centro, quindi ribaltandolo almeno un paio di volte. Ungere la superficie, coprire con pellicola e mettere la ciotola nel forno spento, insieme ad un tegamino con acqua bollente. Portare l'impasto al raddoppio.
Ungere abbondantemente la teglia e le mani con olio extravergine; mettere tutto l'impasto sul palmo della mano sinistra e con la destra, portare al cento le parti ricadenti; rigirare con la chiusura sotto e ripetere l'operazione per un paio di volte, quindi rovesciare l'impasto nella teglia (a questo punto la chiusura è in alto), spolverandone la superficie con un po' di semola rimacinata. Rigirare la parte unta a faccia in su e lasciare riposare per 15 minuti. Stendere delicatamente l'impasto nella teglia, prima picchiettandolo con i polpastrelli e poi allargarlo, infilando le mani sotto l'impasto tirandolo dal centro verso i bordi. Il fondo dello stampo deve rimanere sempre ben unto, mi raccomando! Mettere la teglia al riparo da correnti d'aria, accendere il forno al massimo e preparare il condimento. Tagliare i pomodori a metà o a pezzetti, se sono più grandi; spremerli in una ciotola, mettendo subito sulla focaccia le bucce e quel po' di polpa che ne rimane (la pelle va all'esterno);sistemare anche le olive. Al liquido e ai semi dei pomodori aggiungere un bicchiere circa di acqua con l'aggiunta di due dita abbondanti di olio e il sale fino. Sbattere con una forchetta per ottenere un'emulsione da versare subito sulla focaccia. Spolverare con origano secco e infornare sul fondo del forno per circa 15 minuti. Controllare con una paletta di legno che fondo e bordi abbiano già preso colore, quindi mettere la teglia sulla griglia di mezzo fino a cottura (circa altri 20 minuti). Togliere la teglia dal forno, versare immediatamente sulla focaccia cotta mezzo bicchiere d'acqua, e coprirla subito con un foglio di carta forno e un canovaccio pesante (una tovaglia piegata a 4 o un asciugamani di spugna). Lasciar intiepidire appena prima di gustarla.
La versione di Alessandra, impastata a mano, con le patate lesse nell'impasto, la trovate QUI!
Buona settimana a tutti,
Ornella
Edit del 26 Marzo 2014
Edit del 26 Marzo 2014
Da quando l'ho pubblicata questa ricetta ha riscosso un discreto successo, ma mai avrei potuto immaginare che la mia amica Sabry <3 la riproponesse a suo marito! Volete sapere chi è??? Non lo riconoscete??? Cliccate QUI!!!
L'ultimissima versione della mia Focaccia baresemolto simile, se non identica, a quella in vendita nei panifici di Bari la trovate liccando QUI! L'impasto è a mano... SEMPLICISSIMO!!!
Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633/1941 e successive modifiche.
Copyright 2009-2013© Ornella Ammodomio - All Rights Reserved
mi sono appena sentita con Piero :))))). abbiamo entrambi postato.....la focaccia barese!!!! anche un'altra amica, senza saperlo (fra l'altro, ti hanno linkata entrambi:).
RispondiEliminaGuardiamo le anteprime delle nostre blogroll e ci sei tu!!
la giornata della barese, oggi!!!
il trionfo della fecazze!! (ho fatto fatica eh? da leccese, a riconoscere che la focaccia è barese e non genericamente pugliese, come viene chiamata:)))
Tamara, stamattina mi pareva di stare a fare la caccia al tesoro.. Andavo da un blog all'altro ridendo come una pazza! :D :D :D
EliminaDomani dalla pagina facebook di Ammodomio porterò in giro i miei lettori sui vostri blog! ahahahahah...
ahahahahah! scusa! non avevo visto che eri già passata da me :))
RispondiEliminatroppo forte sta cosa :))
Guarda, l'olio che deve "spittirrare" dal bordo è mondiale!!! Meglio pure dei miei pomodori "sprangiuti" come vado dicendo a tutti. :D
EliminaEcco, questo proprio itedo quando parlo di dettagli che nessuno dice mai. Noi li sappiamo, ma gli altri no. ;)
Ornella, ma abbiamo pubblicato entrambi la foccaccia!!!
RispondiEliminaIncredibile! Se ci fossimo messi d'accordo non ci saremmo riusciti!!!
Ricetta e procedimento impeccabili, come sempre.
Ma come ho avuto modo di dire anche oggi da me, tu sei una barese DOC! ;)
Interessanti le tue considerazioni sulla lavorazione dell'impasto a macchina con e senza patata lessa. :))
Zi', la vogliamo dire tutta? Non è neppure la prima volta che ci capita. ahahahahahahah... Secondo me c'è un filo rosso che unisce Roma a Bari. Chissà? ;) Eppure non ci sentivamo da diverso tempo!!! Davvero incredibile! ^_^
EliminaSono contenta che il post ti sia piaciuto e che ti possa essere utile in futuro. ;)
bascetti!
Piesse. lo sai che sono nata a Taranto e non a Bari? Ma qui si dice (chiedi a tua zia) che San Nicola jè amant dell furastier. Amore da me ricambiato per il Santo e per questa meravigliosa città che mi ha adottata!!!
Ma oggi vi avete tutti voglia di focaccia barese? Secondo me vi siete incontrati nel week end e vi siete messi d' accordo!Ornella bravissima come sempre!^___~
RispondiEliminaIsabella, sai cosa penso io invece? Che essendo un argomento intrigante, abbastanza lungo e dettagliato, che ha richiesto un gran lavoro da parte di tutti, abbiamo approfittato dei giorni festivi per scrivere. C'è chi va a passeggio o al cinema durante le festività, noi foodblogger ci sacrifichiamo per i lettori! ;) Con piacere, eh.. s'intende. ^^
EliminaHai ragione,capisco benissimo! Comunque hai tutta la mia stima,sei bravissima! :*****
Eliminama grassie ^^
Eliminasto monopolizzando i commenti, tu non li pubblicare :))
RispondiEliminaho aggiunto il link al tuo post nel mio, insieme agli altri,, perché sta cosa è troppo forte!
bacioni, mo ti lascio in pace giuro!!
E perché on dovrei pubblicare? Grazie mille!!!! <3 Domani vi ricambio tutti su Fb!!! ;)
EliminaOrnellaaaaaaaaaaaaaaaa, grazie a te! Anche io oggi ho pubblicato sul blog la focaccia barese fatta seguendo i tuoi consigli! Oggi in effetti è una ricetta che ha spopolato! Un abbraccio...
RispondiEliminaAle, ma chi se l'immaginava???? :D Prevedo richieste a raffica per la Teglia. Già ne ho due da "consegnare".. Che dici apriamo un e-commerce? ahahahahahah...
EliminaNoooo, questa storia della teglia proprio non la sapevo!!!! Avrei evitato di buttare quella che ho involontariamente bruciato :-P
RispondiEliminaTroppo tempo sto rimandando questa focaccia...con tutti questi consigli non mi resta che cimentarmi ^_^
Grazie!
la zia consu
Provala!!! :)
EliminaEcco : questa della teglia bruciata non l'avrei mai immaginata . D'altra
RispondiEliminaparte ricordo il gusto delle uova strapazzate in una vecchia e nera
padella di ferro : mai più ritrovato . Ed ero ancora piccola ...Perciò son
sicura che la teglia fa la differenza . E' questo che mi piace nelle tue
ricette : il sapiente tocco della vera tradizione . In barba a Bruxelles , che
sicuramente boccerebbe una cosa simile ! Specialmente ora che si sono
messi a regolamentare pure i wc .....
Ruli
Quanto hai ragione, cara Ruli!!!
EliminaOhhhh e che avete fatto un tam tam di focacce baresi? Bellissima anche la tua
RispondiEliminaUna caccia al tesoro, Terry! ;)
EliminaAltra focaccia,altra meraviglia!!!!
RispondiEliminaComplimentissimi!!!!
Ma grazie, Silvia! ^^
Eliminache bello il tuo blog! complimenti!!
RispondiEliminatante ricette fantastiche, grafica pulita e ordinata!
complimenti!
nuova follower, se ti va passa da me!
http://ildiariodellamiacucina.blogspot.it/
ciao, ti avevo perso visto il bellissio blog ti aggiungo ai blog che seguo , apresto quindi, ti lascio il mio link
RispondiEliminahttp://cioccolatoamaro-paola.blogspot.it/
Condividiamo con te tutte le considerazioni sulla focaccia barese originale. Da baresi non potevamo non cimentarci nella versione gluten free, vista la natura del nostro blog. Ci piacerebbe sapere che ne pensi...
RispondiEliminahttp://paneamoreceliachia.blogspot.it/2013/10/focaccia-barese-sottile-con-pomodorini.html
A presto!
Alice&Ellen
che bella ricetta, finalmente con gtanti consigli e poco lievito!
RispondiEliminanon è mi è chiara una cosa: stendi nella teglia, accendi il forno e prepari il condimento: quindi deve riposare ancora nella teglia una volta stesa prima di entrare nel forno?
grazie!
Silvia
Ceto SilviAa, giusto il tempo di preparare il condimento.
RispondiEliminaSalve sono nuovo in questo gruppo. Mi chiamo Antonio è ho appena fatto la focaccia barese seguendo la ricetta di Alessandra, compreso la bruciatura della teglia..insomma è andata alla grandissima. L'unico problema che ho avuto e stato che tutte e due le due infornate si sono attaccate alla teglia in alcuni punti.come fare??
RispondiEliminaCome fare se si attacca sempre? Nonostante l'olio al fondo, ridotto i tempi di cottura da 10 a 5 min. (Nel primo passaggio sul fondo del forno) e avere precedentemente bruciato la teglia barese vuota??
RispondiEliminaAntonio, nela ricetta della Focaccia del panificio io dico di stendere la pasta i teglia tirandola anche da sotto in modo da lasciare sempre unta la teglia. POi non devi diminuire la cottura, ma staccarla con la spatola dai bordi e dal fondo prima di passarla sopra. Se si attacca vuol dire che non è ben cotta o poco unta la .
EliminaIn cucina me la cavo parecchio bene. ...ma questa focaccia mi ha entusiasmata tanto...ovviamente cercherò di procurarmi il tegame giusto anche se in due teglie di alluminio è venuta buonissima. Ero titubante x l' annacquamento preforno...ma è indispensabile anche quello. ..grazie :-D
RispondiEliminaSalve io preparo la focaccia con farina e semola rimacinata, faccio l'emissione di acqua e olio e uso la teglia di ferro (già nera quando l'ho comprata) che lavo e conservo unta di olio. Peró mi si attacca al fondo e quando cerco di sfornarla si rompe tutta. Dove sbaglio? Meglio con semola o senza?
RispondiEliminaSe la teglia va bene leggi la Focaccia del Panificiodove dico di stendere la pasta i teglia tirandola anche da sotto in modo da lasciare sempre unta la teglia. POi non devi diminuire la cottura, ma staccarla con la spatola dai bordi e dal fondo prima di passarla sopra. Se si attacca vuol dire che non è ben cotta o poco unta. Ornella
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