Ogni tanto guardo la rete con gli occhi di un lettore qualunque e questo mi aiuta a mantenere su binari dritti il dialogo con voi...
Ricordo che i miei primi approcci ai foodblog ed ai siti tematici furono davvero molto deludenti...
Il fenomeno mi incuriosiva moltissimo, ma non ne comprendevo il linguaggio e neppure le dinamiche. Molto spesso siti e blog mi apparivano troppo tecnici, come dedicati agli addetti ai lavori, ovvero a una ristretta cerchia di persone che dialogavano tra loro escludendo i lettori che casualmente approdavano su quelle pagine. Grosso limite mi parve allora, grosso limite mi sembra ancora oggi!
Ciò che però ha attratto la mia attenzione in questo ultimo periodo è la crescente superficialità con la quale si tratta di cibo sul web...
Certo, il mezzo è democratico - dice il mio amico Cosimo - ciascuno scrive ciò che gli pare, cucina e magna come parla... :D ma... c'è un grosso, anzi enorme, punto interrogativo che mi lascia perplessa.
La diffusione di notizie errate, false, a volte per la poca voglia di approfondire, a volte per ignoranza, oppure, in mala fede per simulare una competenza che non si ha, genera un fenomeno mostruoso. Più sono le voci in rete, più sono le notizie che circolano, più aumenta la confusione che talvolta diviene gigantesca.
Se cerco su Google una ricetta, mi può capitare di dover mettere in discussione le mie certezze, oppure guardando una foto che non corrisponde alla ricetta pubblicata, di non riconoscere un piatto che invece conosco benissimo...
Insomma, quello che mi ingenera una certa ansia è che se tutto questo accade per il food, cosa avviene per l'informazione in generale?
E' proprio vero che la pluralità generata dalla libertà della rete, di per sé positiva, è davvero un valore aggiunto? Mah...
Insomma, quello che mi ingenera una certa ansia è che se tutto questo accade per il food, cosa avviene per l'informazione in generale?
E' proprio vero che la pluralità generata dalla libertà della rete, di per sé positiva, è davvero un valore aggiunto? Mah...
Vabbè guardiamola da un altro punto di vista...
Se prima i Lampascioni, col loro nome "volgare", erano un prodotto noto in Puglia e in una ristretta parte dell'Italia meridionale, ora, grazie alla rete, molti sanno cosa siano. E' ormai notorio inoltre, che questi cipollacci selvatici, il cui nome italiano è Muscari, crescano spontanei non soltanto da noi e quindi possano essere reperiti anche fuori dai confini pugliesi e lucani.
E' o non è positivo secondo voi? Io direi proprio di sì!
E' o non è positivo secondo voi? Io direi proprio di sì!
Ve li ho mostrati e ve ne ho già parlato, pubblicando la mia ricetta "segreta" per conservarli sott'olio, ma oggi vi faccio scoprire l'unico modo in cui li mangia Simona, la socia silente (da troppo tempo) di questo blog ! ^_^
Lampascioni
olio extravergine
sale e pepe
vincotto o aceto balsamico
Pulire, lavare e tenere a bagno in acqua fresca i Lampascioni per un paio d'ore, cambiando l'acqua di tanto in tanto, tenendo conto che più tempo rimangono a bagno, più perderanno l'amaro. Alcuni li tengono in acqua anche per 24-48 ore...
Dopo averli lasciati asciugare, stesi su un canovaccio, praticare sulla cima di ciascun cipollotto un taglio ad asterisco, profondo per almeno due terzi della sua altezza.
Scaldare l'olio in un pentolino alto e friggere i lampascioni in olio profondo, calandoli a testa in giù, dalla parte del taglio. Sgocciolarli su carta da cucina e servirli caldi con una spolverata di sale e pepe e qualche goccia di vincotto. Se non avete il vincotto, potete sostituirlo con ua riduzione di Primitivo di Manduria o con aceto balsamico.
Buon fine settimana,
Ornella
Edit del 29 gennaio 2014
Edit del 29 gennaio 2014
Mi sono accorta solo ora di aver omesso un dettaglio importante. La ricetta dei Lampascioni fritti accompagnati dal vincotto, è un classico di un noto ristoratore pugliese che nella sua cucina riprende tradizioni antiche presentandole in modo accattivante. Lo chef è Pasquale Fatalino dell'Antica Locanda di Noci in provincia di Bari.
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hai mai provato a farli arrosto? sulla bace? stesso pre-trattamento che hai indicato, arrostiti, e poi mangiati subito conditi con olio e vincotto (o aceto balsamico) oppure conservati sott'olio con la mentuccia..... goduriosi da morire! (fritti non li ho mangiati mai, proverò, grazie!)
RispondiEliminaSììììììììììììì....... BUONISSIMI!!!!!
EliminaD'accordo in tutto e per tutto, il che mi lascia alquanto perplesso e son sicuro che lo stesso succede a te, discordo solo nella conclusione "Se non trovate il vincotto, potete sostituirlo con aceto balsamico", la mia conclusione sarebbe invece "Se non trovate il vincotto, fatevelo".
RispondiEliminaMimmo, hai ragione! :) Ma diamo qualche alternativa. ;)
EliminaOrnella... quanto hai detto sul web è pura verità. Ma la democrazia è caotica, si sa, soprattutto se l'istruzione passa sempre in secondo piano e i ragionamenti che si sentono in giro sono sempre più demenziali. Il lampascione col vincotto non l'ho mai assaggiato, devo rimediare :)
RispondiEliminaOrnella, sono completamente d'accordo con te! Come sai anche io ho un blog piccolo piccolo, appena nato e già molto trascurato, ci provo a farlo crescere ma aimè il tempo è tiranno soprattutto in questo periodo. Il fatto di entrare a far parte di una cerchia di blogger francamente poco mi importa, ma ho notato e continuo a notare una certa "chiusura" da parte di molti, chiamiamoli così, già affermati. Non parliamo allora delle ricette per carità spesso sbagliate e non corrispondenti alle foto proprio come dici tu! Insomma una piccola delusione la blog sfera culinaria
RispondiEliminaGrazie a tutti!
RispondiEliminali voglio provare! adorando i lampascioni li devo fare pure così!
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