Questi biscottini li scoprimmo tanti anni fa io e mia madre, spulciando il vecchio libro di Ada Boni, edizione del 1938 de "Il Talismano della Felicità" che avevamo a casa...Sono più proprimente dei brutti ma buoni, ma il termine croccantino a noi è sempre piaciuto e così, in seguito, li ho sempre chiamati.
Anni fa li facevo per Natale, insieme ad altri piccoli pasticcini e immancabilmente erano i primi a sparire. Non so poi perchè siano finiti nel dimenticatoio e saranno almeno quindici anni che non li preparavo più. Debbo dire che quest'estate al mare li ho piacevolmente ritrovati in un forno di Porto S.Stefano e sono stati spesso il nostro fine cena. Inutile dire che le creature li hanno richiesti una volta tornati a Roma, ma non avevo intenzione di realizzarli, almeno per ora.

Ma l'altro giorno mi è arrivato un bellissimo quanto mai inaspettato pacchetto inviatomi da una carissima amica contenente due splendide confezioni di nocciole I.G.P. Piemonte biologiche.....
Quale occasione migliore per rispolverare la vecchia ricetta dei croccantini che esalta il profumo, il sapore, la consistenza, di questo straordinario frutto?
Ecco dunque i croccantini che dedico alla bravissima e dolcissima Ilaria.

200 g di nocciole tostate
200 g di zucchero superfino
80 g di albume
1 cucchiaino di cacao
vaniglia
Infrangere le nocciole in granella non troppo sottile e mescolarvi il cucchiaino di cacaco e metà dello zucchero.A parte montare in neve gli albumi con il rimanente zucchero e la vaniglia ed appena la massa sarà ben gonfia, amalgamarvi il composto di nocciole, cercando di non smontare la massa.
Porre una casseruola su fuoco moderato e versarvi l'impasto preparato, mescolando con la spatola. All'inizio il composto sarà denso, ma a mano a mano, assumendo calore, tenderà a divenire più liquido fino a raggiungere una consistenza appiccicosa. Ci vorranno dai 5 ai 6 minuti affinchè il composto si cuocia e lo zucchero cominci a filare. Non proseguire oltre la cottura, altrimenti sarà difficile poter poi modellare i croccantini.
Versare quindi sulla teglia rivestita di carta forno, piccoli mucchietti di composto, aiutandosi con due cucchiaini e procedendo con una certa velocità in modo che l'impasto non si raffreddi.
Versare quindi sulla teglia rivestita di carta forno, piccoli mucchietti di composto, aiutandosi con due cucchiaini e procedendo con una certa velocità in modo che l'impasto non si raffreddi.
Ovviamente non importa dare una forma ai croccantini che, anzi, debbono essere bruttini per rispettare la tradizione.
Cuocerli in forno moderato a 150°C per una ventina di minuti circa. Debbono diventare asciutti, lucidi e leggermenti rigonfi. Il tempo di cottura dipende anche da quanto si sono cucinati sul fornello, in ogni caso anche se all'uscita del forno i croccantini sembrano essere leggermente morbidi, freddandosi diverranno croccantissimi.
Si conservano per oltre dieci giorni in bustine ben sigillate di cellophane o in scatole di latta ben chiuse.

Grazie ancora ad Ilaria per il pensiero sincero e disinteressato che mi ha fatto. L'ho apprezzato moltissimo e l'ho voluto condividere con voi.
A presto,
Paola
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che belli.. mi ricordano di quando ero bambino e li mangiavo da una zia che li faceva sempre..
RispondiEliminaciao
Giovanni
Questi croccantini mi hanno incantata subito...si vede che sono speciali, friabili e poi con le nocciole decisamnete il top!!baci,Imma
RispondiEliminaè sì, san proprio di croccante solo a guardarli...splendidi!!!! :-)))))
RispondiEliminaSembrano davvero deliziosi!! :)
RispondiEliminaGrazie Giovanni ed Imma!
RispondiEliminaNulla di nuovo sotto il sole, ricetta con più di 70 anni sulle spalle, ingredienti semplici che tutti abbiamo in casa.... ma che bontà!!!
Certo, le nocciole piemontesi hanno dato quel tocco in più...sono delicate nel gusto, una vera poesia. Altro che fava tonka! ;)))))
Adoro le nocciole... devo proprio provare questi dolcetti!!
RispondiEliminaUh ma che belli questi croccantini...Ma sono simili ai brutti ma buoni, come sapore e consistenza (cacao a parte, ovviamente)?
RispondiEliminaGrazie e complimenti
simona
Paolaaaa!!! grazie mille del pensiero..ma il regalo in fondo me lo hai fatto tu con questa bella ricetta;i "bruttini", nella loro semplicità,fatti con gli ingredienti buoni, sono veramente una delizia..altro che "prodotto da forno"!...alla faccia di tutte le fave!!..baci
RispondiEliminaUh ma che buoni :) E' vero, il "Talismano" non delude mai... la mia mamma ce l'ha ancora, un "must", praticamente, per le sposine di quell'epoca (anni Sessanta)... Mi hai fatto venire nostalgia di quando lo sfogliavamo insieme per cercare qualche nuova ricettina!
RispondiEliminaSimona,Ilaria,Cuppy, Nina,Grazie!Sono simili ai brutti ma buoni e il cacao esalta il sapore della nocciola.
RispondiEliminaIlaria ancora grazie!! Pensa se mi mandavi la fava Tonka :))
Stefania, l'edizione che ho a casa è del 1938,e già era il top per le signorine di allora.Sapessi quanti suggerimenti ci sono che ormai fanno sorridere....Una volta si faceva veramente tutto in casa, dal pane, alle salsicce, alla fecola di patate, ai coloranti naturali. Per anni ho utilizzato il colorante verde ricavandolo dagli spinaci come spiegava la Signora Ada....
Alle nocciole IGP Piemonte... non si può proprio dire di no!
RispondiEliminaMa questi sono i Brut ma Bun!!!! Troppo buoniiii! Bacioni
RispondiEliminaEhi che bontà!
RispondiEliminaSimili ai brutti ma buoni...
Brava!
Un abbraccio
Sonia
Si anche mia mamma li faceva,buonissimi.Che bei ricordi,grazie.Le tue foto sono bellissime,lisa.
RispondiEliminaNe ho fatti oggi di simili, senza cacao, e con le nocciole del mio giardino!!! col cacao però...!!!!
RispondiEliminabuoni buoni !!! brutti ma buoni con il cacao lo sono di più !!
RispondiEliminabuoni buoni!!! i brutti ma buoni con il cacao lo sono ancora di più;-)
RispondiEliminaSono quel genere di cose che fanno parte intimamente della nostra storia. Ho anch'io alcune ricette che ogni tanto tiro fuori dallo zaino dei ricordi e che durante la preparazione esplodono in mille ricordi.
RispondiEliminaBravissima! e....ad averne nocciole IGP......Un caro abbraccio
Grazie ancora a tutte!Lisa che piacere risentirti qui.
RispondiEliminaDi cacao secondo me ce ne va pochissimo, appena una punta perchè così si esalta il gusto della nocciola ma senza prevaricare.
Pinella è come dici tu.Il cibo è come una canzone, ti trascina indietro...e i ricordi diventano per un attimo realtà!
Quel libro l'ho anch'io, un'edizione più recente, e lo trovo sempre un punto di partenza ;) e che dire di questi biscottini? Fantastici! Io li faccio senza cacao, ma proverò
RispondiEliminaCiao, questa ricetta è ottima, e pensavo di realizzarla a breve, un'unica domanda: con le dosi da te indicate, quanti croccantini vengono?
RispondiEliminaElisa, ne verranno almeno una trentina...Dipende anche da quanto li fai grandi.
RispondiEliminaCiao, sono sempre la ragazza del commento sopra, volevo ringraziarti e avvertirti che ho pubblicato questa tua ricetta in un mio post: http://lapatisserie.it/?p=461 ovviamente menzionando la tua ricetta. Fammi sapere se ci sono problemi e provvederò a cancellare
RispondiEliminaCiao, sono sempre la ragazza del commento sopra, volevo ringraziarti e avvertirti che ho pubblicato questa tua ricetta in un mio post: http://lapatisserie.it/?p=461 ovviamente menzionando la tua ricetta. Fammi sapere se ci sono problemi e provvederò a cancellare
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaComplimenti per questa splendida ricetta... finalmente quella giusta!!
Unica domanda, che in generale mi affligge sempre ;-): forno statico o ventilato?
Grazie!
Francesca
Grazie Francesca...Forno anche ventilato,si asciugano meglio...al limite metti qualche grado in meno.
RispondiEliminaCiao.
RispondiEliminaHo appena provato la tua ricetta: davvero buona ed il risultato più che squisito.
Volevo solo avere qualche dettaglio in piu' sul passaggio in pentola. Benchè li abbia tenuti più dei 6 minuti indicati non c'è stato nessun cambiamento di consistenza con il calore, tantomeno ho ottenuto la filatura dello zucchero (caramellizzato???). L'unica cosa che è successa cuocendo sul gas, è stata la formazione di un abbondante strato di albume rappreso al calore che ha inglobato la parte più fine della granella di nocciole. E' così che doveva succedere??
In ogni caso complimenti.
Licia
Sì è proprio così...Il composto diventa appiccicoso e comincia ad attaccarsi al fondo del tegame...NON si deve assolutamente caramellare. Si tratta solo di una asciugatura preventiva dell'albume.
RispondiEliminaGrazie
Paola